
SIRACUSA – Forse si apre uno spiraglio per uno stipendio da liquidare, di quelli arretrati, ai dipendenti dell’ex Provincia, oggi Liberi Consorzi, da tempo ormai in agitazione, per i mancati trasferimenti dei fondi da parte della Regione e dello Stato.
Questo è quanto è emerso dall’incontro di questa mattina tra il commissario regionale dell’ex Provincia di Siracusa, Antonino Lutri, i deputati regionali e le forze sindacali.
Quattro su sette i parlamentari regionali che hanno accolto l’invito di Lutri, l’assessore regionale bruno Marziano e Marika Cirone Di Marco del PD, Stefano Zito del Movimento 5 Stelle, e Vincenzo Vinciullo, Ncd, presidente della Commissione Bilancio dell’Ars.
Nei prossimi giorni verranno verificate alcune questioni tecniche da parte di marziano con il collega di giunta, Alessandro Baccei, assessore all’Economia, mentre Vinciullo mercoledì in Commissione Bilancio, procederà ad alcuni passaggi propedeutici affinchè in tempi brevi, entro la fine del mese, possano essere sbloccate delle somme (si parlerebbe di 9 milioni e forse di altri 9 ancora da concordare), da ripartire tra le 9 ex Province, oggi senza più un centesimo, che di fatto consentirebbe al Libero Consorzio di Siracusa di poter avere a disposizione circa un milione e settecentomila euro. A questi potrebbero poi aggiungersi 4,2 milioni di euro per mutui ed investimenti.
Di fatto una mini finanziaria per venire in soccorso alle ex Province, ancora rimaste nel limbo dopo oltre tre anni di commissariamento e di mancata riforma, ed evitare il dissesto. Per questo tra le richieste è stata ribadita la necessità di prorogare al 30 settembre o al 30 novembre l’approvazione del bilancio, e rinviare il saldo della finanza pubblica. In questo quadro di richieste si sono ritrovati questa mattina tutti i presenti all’incontro, dandosi appuntamento a lunedì alle ore 12, invitando anche la deputazione nazionale,
E proprio nell’ottica di alcuni obiettivi da raggiungere, il tavolo di questa mattina, all’unanimità, ha deciso un nuovo incontro per lunedì prossimo alle 12, sempre in via Roma, invitando all’appuntamento anche la deputazione nazionale. Certo, la situazione dell’ex Provincia, così com’è stata illustrata nei giorni scorsi dal commissario Lutri, resta drammatica.
Lo stesso questa mattina in apertura dei lavori ha fornito un prospetto economico, nel quale si evince uno squilibrio finanziario di poco più di 19 milioni di euro. Lutri non ha mancato di illustrare, altresì, le motivazioni che hanno portato alle attuali criticità e, soprattutto, il lavoro svolto negli ultimi mesi in termini di riduzione della spesa: dalla riduzione di alcune posizioni organizzative, al taglio della spesa per il personale, agli interventi nell’ambito delle locazioni passive, fino alla internalizzazioni di alcuni servizi come quello di assistenza agli alunni diversamente abili.
Tra le criticità che affliggono il bilancio ci sarebbero, a detta di Lutri, alcuni contratti capestro da cui l’ente di via Roma non può al momento venire fuori, sino a quando non scadranno. Tutto questo a fronte di entrate che mancano, ad iniziare dalle somme delle Rcauto che vengono assorbire dall’aumento del contributo alla finanza pubblica.
L’impegno chiesto dal commissario Lutri alla deputazione regionale è di un contributo straordinario di un milione e mezzo al mese per fare fronte al pagamento degli stipendi. Una strada difficilmente percorribile, considerati anche i tagli previsti dallo Stato.
Dal canto suo il sindacato (presenti Paolo Zappulla e Franco Nardi per la Cgil, Francesco Failla e Salvatore Pecora per il Csa, Stefano Munafò e Gesualda Altamura per la Uil, Paolo Sanzaro e Daniele Passanisi per la Cisl e Antonio Galioto per l’Ugl), ha ribadito come l’emergenza Siracusa, debba essere trattata con iniziative immediate per assicurare entro luglio una o due mensilità ai dipendenti. Rilanciando la richiesta fatta propria da tutti i presenti, di allargare i prossimi incontri anche alla deputazione nazionale per fare da tramite con il governo romano.
Dunque, l’appuntamento adesso si sposta a lunedì mentre i lavoratori continuano la loro agitazione sin quando non avranno saldata almeno una mensilità.