
Noto – Non c’è pace per il Noto che già viveva le difficoltà dell’aver iniziato tardi la sua ristrutturazione e, soprattutto, preparazione. Un assetto che, a quanto pare, i granata non sembrano ancora aver trovato, come dimostrano le vicissitudini interne al gruppo dirigente.
Ma è soprattutto la questione finanziaria, alquanto onerosa per una formazione che milita in serie D, e gli impegni assunti e non rispettati dai “tanti” a deprimere i granata, tanto da fargli gettare la spugna, speriamo solo momentaneamente, e annunciare, con un comunicato ed una conferenza stampa nel pomeriggio di oggi, di non voler giocare domenica la partita in trasferta contro la Nuova Gioiese.
“L’Usd Noto calcio comunica che – si legge nella nota diffusa -, a causa degli impegni disattesi da parte di chi aveva promesso contributi e sostegni economici alla società granata, la squadra non partirà per la trasferta prevista per domenica 30 novembre 2014 contro la Nuova Gioiese. La società – si legge ancora – comunica ciò con grande rammarico, visto anche che i tifosi si erano organizzati per seguire la trasferta, ma le gravi circostanze che si sono create non permettono alla squadra di potersi presentare in campo la prossima domenica”.
Comunque, in assenza di dirigenza, a parlare per tutti, nella conferenza stampa di oggi pomeriggio, è il capitano della squadra granata Giuseppe Rizza.
«Già la scorsa settimana con i miei compagni – ha detto Rizza – avevamo fatto un gesto eclatante allenandoci in Piazza Municipio per far comprendere il nostro disagio. La situazione è peggiorata e così non è possibile scendere in campo domenica, aspettiamo segnali entro domani, segnali che fino ad oggi non sono arrivati. La società aveva un progetto che mi ha fatto esclamare “Tanta roba!” ma deve essere messa nelle condizioni di poterlo realizzare. Non è arrivato il contributo comunale, importante e molto atteso che avrebbe permesso di sanare parte della situazione. In queste condizioni come è possibile andare in trasferta?».
Alle domande incalzanti sull’assenza di una dirigenza Rizza ha risposto con piglio deciso.
«La dirigenza siamo noi calciatori – ha risposto -, che stiamo facendo i professionisti pur essendo in una categoria dilettantistica. Tutti i giorni ci alleniamo tra mille difficoltà, ogni volta in un campo diverso, ogni domenica scendiamo in campo facendo del nostro meglio perché amiamo questa città e rispettiamo i nostri tifosi. Così a rimetterci siamo noi e non è giusto, vogliamo che chi ha promesso onori gli impegni. Vogliamo che la società venga messa nelle condizioni di poter attuare l’importante progetto che aveva strutturato».
Presenti all’incontro anche l’ex presidente Graziano Zani, in qualità di sostenitore, e il collaboratore della società granata Franco Tanasi. Entrambi nei loro interventi hanno dato ragione a Rizza, rafforzandone i concetti espressi.