
Siracusa – Prova a gettare una cima, in quel mare in tempesta che è ormai da qualche tempo il PD di Siracusa, sempre più spaccato in “fazioni”, Enzo Pupillo, componente della direzione regionale del partito e coordinatore di “Area Dem” in provincia di Siracusa.
Quell’area per lo più renziana, per intenderci, che non si riconosce in quella “renziana-fotiana” vicina al sindaco Giancarlo Garozzo, con la quale non rinunzia a vole dialogare, e al quale fanno riferimento, oltre a Pupillo, anche la segretaria provinciale Carmen Castelluccio e le due deputate, nazionali e regionali, Sofia Amoddio e Marika Cirone Di Marco.
Una cima, sotto forma di riflessioni a voce alta, per riavvicinare le parti in “conflitto”, dopo la vicenda dell’espulsione della consigliera Simona Princiotta dal gruppo consiliare da parte della maggioranza dello stesso. Pupillo tenta di mettere tutti a discutere attorno allo stesso tavolo, evitando liste di proscrizione, azioni di espulsioni, e un inutile scontro che alla fine allontana sempre più il Partito Democratico dai cittadini, ad iniziare dai propri elettori, com’è avvenuto domenica scorsa per le regionali in Emilia e Calabria.
Una strada tutta in salita quella che l’ex vice sindaco di Lentini propone, che presuppone sicuramente umiltà e senso di responsabilità tra le parti, evitando magari corse in avanti. Percorsi che, a leggere i comunicati e le esternazioni di questi giorni sulla stampa, da parte di autorevoli esponenti dei vari gruppi in campo, non sembra proprio siano tra quelli scelti per arrivare alla “riconciliazione”, nonostante la visita dei giorni scorsi a Siracusa del segretario regionale Fausto Raciti.
Pupillo comunque ci prova ed ecco le sue “riflessioni”.
“L’inseguimento dei comunicati e delle dichiarazioni a mezzo stampa non avvicina il Partito Democratico della provincia di Siracusa all’unità. Al massimo lo mantiene alla stessa distanza e in alcuni casi, come in questi giorni, lo allontana.
Il Partito Democratico della provincia di Siracusa si avvicinerà all’unità se tutti i potenziali generatori di essa, ossia i principali protagonisti del dibattito interno al partito, si riuniranno insieme per affrontare un ragionamento comune, senza porre o dettare condizioni.
La missione del Partito Democratico è servire il territorio e i suoi cittadini e la presenza responsabile nelle istituzioni serve a fornire le gambe alle idee per renderle iniziative concrete. Se chi ha delicate funzioni di coordinamento, come chi coordina un gruppo consiliare, si spinge ad escludere quelli che dovrebbe coordinare solo perché la pensano diversamente o manifestano asprezze caratteriali poco gradite il mondo si capovolge e il corto circuito che ne deriva diventa quasi irreparabile.
Senza la pazienza di costruire occasioni di democratico confronto e di ricercare soluzioni aggreganti e condivise la politica smette di avere un ruolo e il partito diventa un ring al quale i cittadini si appassioneranno sempre meno.
E’ encomiabile lo sforzo che continua a compiere la Segretaria Provinciale Carmen Castelluccio che insiste a porsi al di sopra degli scontri a cui assiste e antepone le ragioni alle appartenenze, al punto da difendere i diritti di chi in consiglio comunale le ha mosso critiche e accuse. E’ questa la faccia del Partito Democratico che noi vogliamo avere perché è questo il Partito Democratico che serve ai cittadini.
Precisiamo ancora una volta: se si vuole “parlare” per avviare un dialogo noi siamo disponibili, come sempre lo siamo stati dal primo momento. Se si procede a “scrivere” o a “dichiarare” deduciamo che si annuncia una cosa e se ne fa un’altra.
E fare il primo passo in direzione di una fase nuova, se intende davvero farlo, è compito, per dirla con chiarezza, di chi ha le maggiori responsabilità politiche e istituzionali, conquistate sul campo dei processi politici e democratici interpretando la voglia di cambiamento dei cittadini. Senza offesa per chi si è sforzato, in queste settimane, di sollecitarne e interpretarne il pensiero”.