LENTINI – Volete mantenere in vita l’ufficio del Giudice di Pace a Lentini? Beh, allora dovete fornire, così come vi siete impegnati a fare, il personale necessario, formato e per le ore occorrenti, e la manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura.
Al contrario, si richiederà al Ministero la sua soppressione.
Con altre parole, ma il senso è quello appena descritto, il presidente del Tribunale di Siracusa, secondo quanto si legge in un comunicato dei consiglieri e dirigenti dei gruppi “Carlentini Protagonista” e “Lentini Protagonista”, diffuso tramite la segreteria del deputato regionale Vincenzo Vinciullo (Ncd), appena un mese addietro avrebbe scritto ai sindaci dei Comuni del “triangolo agrumetato”, Lentini, Carlentini e Francofonte, chiedendo di perfezionare quanto suo tempo promesso per evitare la chiusura degli uffici giudiziari lentinesi, stabilita già due anni indietro, dal governo nazionale, nel piano di “spending review”.
In buona sostanza, i tre Comuni, che già provvedono con proprie unità lavorative al funzionamento dell’ufficio, dovrebbero al più presto provvedere a rafforzare le risorse umane, con quattro unità per 36 ore settimanali, a fornire loro la formazione adeguata (preordinata all’utilizzo dei sistemi informatici Sigp e Sicp, oggi divenuti obbligatori per l’erogazione del servizio), oltre agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura.
Come già detto, se così non fosse, il presidente del Tribunale si vedrebbe costretto a richiedere al Ministero la soppressione definitiva dell’ufficio di Lentini.
Naturalmente, come sempre accade in questi casi, la politica ce lo insegna, si sprecheranno le strumentalizzazioni e le parole (che non costano nulla a differenza del personale e delle manutenzioni) per mantenere un front office di frontiera della Giustizia in una zona a dir poco “calda”.
Sta di fatto che il tempo scorre, e un’area così vasta dove l’ufficio del Giudice di Pace, per le competenze attribuitagli dalla legge, si può dire di certo non si annoia, rischia di dover fare riferimento ad altra città, magari ingrossando le montagne di pratiche già esistenti, con buona pace del cittadino che sogna “tempi normali”.
«E’ insopportabile che gli sforzi compiuti per mantenere ciò che oggi costituisce l’ultimo presidio di Giustizia sul nostro territorio – dichiara l’avvocato Carlo Cardillo, consigliere comunale di “Carlentini Protagonista” – rischi di scomparire nel giro di pochi giorni a causa dell’inerzia delle amministrazioni interessate. Quello che si chiede ai Comuni interessati è di mettere da parte le questioni squisitamente politiche in nome del preminente interesse di giustizia, finalizzato a garantire un servizio essenziale per la nostra gente che rischia di sparire, senza possibilità di appello alcuno, nel giro di pochissimi giorni”.
Stessa preoccupazione per il consigliere di “Lentini Protagonista”, Giuseppe Vasta.
«L’Ufficio del Giudice di Pace di Lentini ci appartiene – afferma il neo consigliere – e nessuno tra i cittadini ne chiede la soppressione. Sappiamo bene che la struttura ove ha sede l’Ufficio è di proprietà del Comune di Lentini, tuttavia né la precedente, né l’attuale amministrazione, hanno mostrato la volontà di garantirne l’effettivo servizio ed è per questo che mi impegnerò, in primo luogo con una specifica interpellanza rivolta al sindaco di Lentini, per chiedere lumi sulla situazione, affinché venga scongiurata la chiusura dell’Ufficio».
Determinato anche il leader di “Carlentini e Lentini Protagonista”, l’avvocato Mario Pancari, che cita anche Giovanni Falcone.
«La mala gestio della politica – aggiunge – ci ha ormai tristemente abituati a fallimenti che si ripercuotono inesorabilmente sulle spalle dei cittadini, ed oggi rischia di far parte di tale alveo anche l’Ufficio del Giudice di Pace di Lentini in cui, tra l’altro ha pure svolto la funzione di magistrato il grande Giovanni Falcone in quella che allora era la vecchia Pretura. Accettare passivamente la chiusura del nostro Ufficio del Giudice di Pace significherebbe arrenderci ad una inaccettabile inerzia che nuoce alla nostra gente e, più d’ogni altra cosa, alle generazioni future del nostro territorio che saranno private di un servizio essenziale».
E per finire, l’on. Vincenzo Vinciullo e il coordinatore cittadino di “Carlentini Protagonista”, Roberto Mandolfo.
«Sappiamo che garantire il personale è la priorità – dichiarano Mandolfo e Vinciullo – essendo oggi presenti solo tre delle quattro unità richieste (Lentini né ha fornita solo una anziché due, con sole 18 ore settimanali), mentre la struttura ove è ubicato l’Ufficio presenta diversi ammaloramenti e lacune che rendono l’erogazione del servizio particolarmente gravosa».
Intanto, stando sempre alla nota diffusa dalla segreteria dell’on. Vinciullo assieme alle dichiarazioni che abbiamo riportato, pare che il Comune di Francofonte, in persona del sindaco Salvatore Palermo, abbia fatto sapere che si renderà disponibile all’integrazione oraria della propria dipendente, compensando con la presenza di altra dipendente; mentre Carlentini, ha elevato da 24 a 32 ore settimanali l’orario lavorativo del proprio dipendente in servizio presso l’ufficio in parola.
Resta di conoscere quali saranno gli interventi del Comune di Lentini, città maggiormente interessata e su cui graverebbero gli oneri maggiori, decisi dal suo neo sindaco Saverio Bosco.






