SIRACUSA – E’ stata convocata per domani, lunedì, la segreteria provinciale del Partito Democratico di Siracusa, per un confronto sull’emergenza relativa allo smaltimento dei rifiuti.
Alla riunione sono stati invitati l’assessore regionale Bruno Marziano, i deputati regionali e nazionali del partito, i sindaci dello stesso, i segretari dei Circoli della provincia e i rappresentanti delle Associazioni ambientaliste.
Il PD siracusano ritiene di dover affrontare la questione dopo quello che definisce “temporaneo e forse apparente” superamento dello stato emergenziale con la riapertura, da parte della Regione, di alcune discariche in varie aree della Sicilia, alleggerendo così di fatto, la pressione sulla discarica di Lentini.
La segreteria del Partito Democratico si chiede però quale sia il futuro in una regione che a tutt’oggi non ha un Piano dei rifiuti né tantomeno dell’impiantistica, ad iniziare dalle piattaforme di conferimento della differenziata che nell’isola fa segnare livelli da bassifondi della classifica.
Ma il PD è al governo della Sicilia e di molti Comuni, per cui non può ritenersi escluso da responsabilità e dello stallo che su questa delicata vicenda si registra.
D’altra parte, sinora, la questione rifiuti ha interessato, e anche molto, le ecomafie che su di essi si sono arricchite.
Giusto, dunque, che al suo interno voglia discutere di proposte e soluzioni alternative, a partire dall’impiantistica locale esistente e in attesa di autorizzazioni regionali.
«Occorre infatti entrare nel merito delle questioni – affermano il segretario provinciale Alessio Lo Giudice e Alessandro Biamonte, responsabile ambiente e politiche industriale dell’esecutivo – a supporto delle Amministrazioni attuali e future. Si deve, in particolare, sollecitare, così come stanno facendo i sindaci, il Governo regionale ad affrontare in modo compiuto e con azioni di sistema la drammatica situazione generale in ordine alla gestione sostenibile e moderna del ciclo dei rifiuti. A partire da queste esigenze, ci adopereremo per rafforzare il necessario coordinamento tra Regione e Amministrazioni comunali».