
La politica italiana, da decenni, non è più in grado di produrre provvedimenti utili alla collettività. Questa caratteristica è da imputare, anche, alla spasmodica corsa al potere che accieca i contendenti, spesso in buona fede, direzionandoli verso un conflitto permanente.
L’arrivo dei 5 Stelle, da un lato ha accentuato questo aspetto e, dall’altro, ha introdotto un elemento nuovo, almeno dal dopoguerra. Propongono un monocolore, escludendo appoggi ed aiuti esterni di qualsivoglia natura, promettendo di mandare in galera tutti i presunti disonesti e ladri.
Ora, la regola non è chiara.
In principio sembrava una questione riservata esclusivamente ai politici, adesso, pare, investa l’intero popolo non grillino.
La questione legata a Vasco Errani sembra calare a pennello. Un individuo assolto dalla magistratura continua ad essere un sospetto disonesto, al punto che non può gestire il post terremoto. Mentre l’uomo ideale ed onesto potrebbe essere Beppe Grillo, un condannato.
La cosa riguarda i principi ed è delicata.
Quando esiste qualcuno che si pone al di sopra della legge, siamo fuori dalla democrazia, anche se a deciderlo è la maggioranza dei cittadini.
Non è banale ricordarlo, Adolf Hitler ha raggiunto il potere attraverso regolari elezioni e acclamato dal popolo nelle piazze, per la sua esasperata lotta contro il potere corrotto ed inconcludente, per altro nel bel mezzo di una crisi economica.
Tutto questo non vuol dire nè che l’Italia rischia una vera deriva autoritaria, nè che tutto va bene, anzi. Occorre riconoscere che spesso, proprio i grillini hanno ragione.
Però, se per risolvere un problema, di cui nessuno disconosce la gravità, si continua ad impastare mezze verità, verità, bugie intere e mezze bugie, per raccattare qualche voto… è solo l’inizio del peggio….