
SIRACUSA – «Villa Reimann resiste solo grazie alla presenza dei volontari che, con grande generosità, donano il loro tempo e la loro vita per far si che la Villa, patrimonio inestimabile della città di Siracusa e dei siracusani, non crolli definitivamente».
È quanto dichiarato dal presidente della Commissione Bilancio dell’Ars, il deputato siracusano Vincenzo Vinciullo, ieri presente per la mostra che vi si tiene.
«Ancora una volta – ha aggiunto l’on. Vinciullo – ho potuto apprezzare il lavoro straordinario svolto da chi ha dimostrato di amare Madam Reimann e l’eredità spirituale e materiale che ella ha voluto lasciare. L’efficienza, la capacità, il senso del dovere delle associazioni: “Amici di Christiane Reimann”, “Italia Nostra Onlus”, della Sezione di Siracusa e del “Consorzio Universitario Archimede”, faceva a pugni, con lo stato di degrado assoluto in cui si trova la Villa e che ho voluto documentare attraverso una serie di fotografie che qui si allegano. La Villa e la dependance, sono in uno stato di assoluta precarietà, con evidenti crepe che mettono a serio rischio le strutture portanti dei due edifici, con gli infissi cadenti, con le grondaie otturate , perfino da piante di fico d’india. Le mura perimetrali della Villa, sono crollate in alcuni punti, mettendo a rischio l’incolumità dei passanti e la sicurezza della Villa stessa. La ringhiera, in pietra traforata, nonostante una mia precedente denuncia, continua ad essere abbandonata, nel giardino con pezzi che sono scomparsi in maniera evidente. E dire che i lavori, potrebbero costare solo qualche centinaio di migliaio di euro. Il giardino, che sembra essere stato affidato ad una società, è in uno stato di totale abbandono, con i frutti pendenti che cadono per terra, marcendo inesorabilmente. Si abbia – ha proseguito il deputato regionale – almeno la dignità e la compiacenza di assegnare alla Caritas Diocesana i frutti che, anziché marcire, potrebbero essere assegnati ai poveri. L’intero giardino ha due livelli di protezione, si chieda all’Assessorato regionale ai Beni Culturali di assegnare alla Villa e ai terreni circostanti il livello di protezione massimo, cioè tre. Si chieda immediatamente alla Sovrintendenza di Siracusa di porre il vincolo ad una serie di tombe, appartenenti all’antichità Greco-Romana, che a quanto pare, non hanno ancora gli opportuni vincoli, dati dal notevole valore archeologico e storico. Avevo chiesto all’Assessorato regionale ai Beni Culturali, la nomina di un ispettore per verificare se la Villa fosse custodita e protetta come dovuto o se invece trovasi in stato di quasi abbandono. L’’Assessorato regionale ai Beni Culturali, ha condiviso la mia richiesta e ha già provveduto a nominare un ispettore che verificherà le condizioni in cui si trova la Villa. È chiaro a tutti che così non si può continuare e quindi è giunto il momento che l’Assessorato comunale al Patrimonio si faccia carico delle sue funzioni e dei suoi compiti istituzionali. Che senso ha, infatti, tenere in stato di abbandono la Villa? Che senso ha non aver partecipato ad alcun bando pubblico per ristruttura i due edifici? Che senso ha non donare i frutti e farli cadere a terra marcendo? Che senso ha non recuperare gli infissi, le mura perimetrali, le grondaie, gli impianti elettrici? A tutto c’è un limite!!! Che fine fanno le risorse finanziarie che dovrebbero arrivare al Comune dall’utilizzo dell’acqua dei pozzi Reimann? Perché non si investono tali risorse per custodire e fare la dovuta manutenzione alla Villa? Chi gestisce queste risorse e con quali finalità?. Mi dispiacerebbe solo se – conclude Vincenzo Vinciullo -, in tutta questa vicenda, Madam Christiane Reimann, dall’aldilà, starebbe pensando di aver donato le “perle ai porci”».