
AUGUSTA – L’on Giambattista Coltraro, deputato regionale di Augusta, eletto nella Lista il Megafono ed oggi transitato in Sicilia Democratica, è stato rinviato a giudizio dal Gip del Tribunale di Siracusa, Michele Consiglio, su richiesta del pm Margherita Brianese, nell’ambito dell’inchiesta dell’ottobre 2015 dei Carabinieri, “Terre emerse”, la cui prima udienza è fissata per il prossimo 30 maggio. Coltraro è accusato di falso in atto pubblico.
L’inchiesta, come si ricorderà (leggi), portò alla luce un sistema per appropriarsi, secondo i magistrati, illecitamente, dei terreni altrui, magari all’insaputa dei legittimi proprietari, per usarli nei bandi di finanziamento, in particolare europei, per la zootecnica.
All’on Coltraro vengono contestati ben sette rogiti, tra il 2011 ed il 2014, ritenuti falsi, da qui l’accusa di falso in atti d’ufficio. Il parlamentare regionale, per l’operazione “Terre emerse”, venne sospeso dall’attività notarile per dieci mesi.
Furono invece 13 le ordinanze cautelari emesse dall’Autorità Giudiziaria di Siracusa a conclusione di mesi di indagini, nei confronti di un’organizzazione che, stando alle accuse, si sarebbe impossessata in modo fraudolento, con minacce, intimidazioni e danneggiamenti di centinai di terreni al fine di sfruttarne, come detto, le erogazioni pubbliche in economia e nell’allevamento.
Coinvolti anche ispettori dell’Agea di Roma, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, e appunto anche il notaio-deputato regionale Giambattista Coltraro, che si è sempre dichiarato estraneo ai fatti e al sistema di illeciti messo in piedi dalle persone allora arrestate.
Nel corso dell’operazione “Terre emerse” vennero sequestrati, a livello preventivo, oltre 500 terreni del valore di oltre 3 milioni di euro e la somma di 175 mila euro. Secondo la Procura il sodalizio avrebbe estorto ai legittimi proprietari oltre 2 mila ettari di terreno.






