Gli insulti a Carmen Castelluccio ieri all’ingresso al Vermexio dividono i siracusani, “l’indignazione resti nei limiti civili”

L'arrivo della Castelluccio al Comune
L’arrivo della Castelluccio al Comune

SIRACUSA – Indignarsi non significa passare all’aggressione o agli insulti. Questo il commento che da più parti, in una Siracusa che si divide dopo l’esplosione a carattere nazionale della “gettonopoli”, quella delle oltre 12 mila giornate di presenze in un anno da parte dei 40 consiglieri comunali per la partecipazione alle 1.201 sedute delle Commissioni consiliari e alle oltre cinquanta del Consiglio comunale, per un costo di quasi 700 mila euro, oltre 1600 euro al mese per consigliere (senza contare i rimborsi alle aziende per le assenze dai posti di lavoro dei consiglieri).

Gli insulti subiti ieri mattina dalla consigliera Carmen Castelluccio, segretaria provinciale del Pd, al suo ingresso in Comune, davanti al quale si erano radunati una cinquantina di cittadini per manifestare la loro rabbia ai loro stessi rappresentanti per quanto accaduto, come mostra il video che gira su Faceobook, per molti siracusani ha oltrepassato il limite civile della protesta. Tanti i messaggi di solidarietà alla segretaria del Pd.

Anche perchè, e questa è opinione comune, chi conosce Carmen Castelluccio e la sua storia di militante, sa bene in quante battaglie politiche e di impegno civile è stata impegnata nella sua città e non solo, mettendoci sempre la faccia e nel rispetto delle regole democratiche.

D’altra parte, era stata proprio lei in quel penoso confronto-scontro con Giletti ed i suoi ospiti in studio, a gettare acqua sul fuoco dichiarando tutta la disponibilità del Consiglio a rivedere un sistema che forse era sfuggito a tutti di mano.

Fischi, insulti, e forse anche uno sputo,  a Carmen Castelluccio, presa a capro espiatorio proprio di quel sistema che senza dubbio va riportato al suo giusto valore, significa non voler affrontare il problema nella sua interezza, scegliendo scorciatoie di comodo e, chi sa, magari, subito dopo tornare a rimettere la testa nella sabbia com’è stato in questi anni, e per gli anni passati.

Che i siracusani finalmente annunciano di essersi svegliati, non sappiamo sino a quando e in che misura, è cosa giusta e appartiene al controllo democratico che gli amministrati devono sempre rivendicare dagli amministratori demandati a gestire il bene comune nell’interesse collettivo e non proprio.

Bisogna però evitare di attenzionare la pagliuzza senza vedere la trave che giorno dopo giorno, nella serenità di una quotidianità che sempre più diventa consuetudine, ci si para davanti.

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