Consegnati i lavori di messa in sicurezza del Gargallo, previsto un altro intervento di un milione e 400 mila euro

Consegna lavori e sopralluogo al gargallo
Consegna lavori e sopralluogo al Gargallo

SIRACUSA – Consegnati questa mattina alla ditta appaltatrice la prima parte dei lavori di ripristino dello storico edificio che ha ospitato ad Ortigia il liceo classico “Tommaso Gargallo”. I lavori sono stati consegnati dal commissario straordinario dell’ex Provincia regionale, oggi Libero Consorzio comunale, Giovanni Corso, presenti anche il deputato regionale Vincenzo Vinciullo, il capo di gabinetto Giovanni Battaglia, i tecnici dell’ente, Dario Di Gangi, Elio Rotondo e Vincenzo Cavarra, il direttore dei lavori architetto Aldo Spataro, e per l’impresa Satipell di Favara, il procuratore speciale Angelo Pistella.

L’obiettivo, come è stato ribadito dal commissario Giovanni Corso, durante il sopralluogo che è seguito alla consegna dei lavori, è quello di restituire alla fruizione della città una struttura considerata un tempio della cultura studentesca.

I lavori, che costeranno 645 mila euro, dureranno sei mesi e consisteranno nella demolizione e ricostruzione delle volte pericolanti, nel rifacimento degli intonaci interni, nella ricollocazione delle ringhiere nei balconi, nella realizzazione di parapetti provvisionali e nell’eliminazione di infiltrazioni d’acqua dal tetto.

Terminati questi lavori, che hanno essenzialmente lo scopo di mettere in sicurezza la  struttura, si procederà con ulteriore intervento tecnico sull’istituto per una spesa di circa un milione e quattrocentomila euro.

Il commissario Corso ha osservato con molto interesse la struttura in qualche modo ammaliato dalla bellezza che ancora esprime.

«Con i lavori consegnati oggiha detto Corsonon completeremo l’opera, ma metteremo in sicurezza l’edificio. Un istituto di gran pregio che vogliamo restituire alla fruizione della città. Si tratta di un edificio storico per cui tenevo tanto a consegnare oggi i lavori per proseguire poi con un ulteriore intervento da un milione e quattrocentomila euro».

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