Il termometro politico dell’Italia è @vittoriozucconi

Vittorio Zucconi, giornalista e scrittore, direttore di Radio Capital
Vittorio Zucconi, giornalista e scrittore, direttore di Radio Capital

Trovo estremamente interessante ed oltremodo spassoso il profilo Twitter di Vittorio Zucconi, se non altro aiuta a comprendere compiutamente, come un termometro, lo stato in cui versa la politica italiana. Uno spaccato dell’Italia contemporanea.

A colpi di centoquarantabatture è un continuo scontro tra il giornalista ed i supporter grillini.

Un ironico Vittorio Zucconi si prende gioco dei “seriosi” pentastellati. Dalla lettura dei twitter viene fuori un ritratto del grillino come di un individuo incapace di comprendere l’ironia, e comunque mai autoironico.

Gli stellati grillini prendono tutto sul serio, non ne lasciano passare una, e quell’istigatore, quel “prezzemolino”, quel “miscamicci” di Zucconi, approfitta.

Lebotte” e le risposte, lì si chiamano conversazione, sono paragonabili alle più strepitose gag tra Totò e Peppino De Filippo.

Che poi basta appena criticare questi dei Cinque Stelle, per passare, in un battibaleno ad uno stato di disonestà e nullità assoluta. A questo punto, segue domanda spontanea: “se sono così adesso, quando saliranno al potere che succederà?”

Allora, Vittorio Zucconi, che ogni tanto se la tira, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, per i grillini è in corso  un paradosso, sono “seriosi”, ma ironia della sorte, hanno un capo… comico.

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Verso la finalissima: grillini contro renziani

La bandiera italiana
La bandiera italiana

Mi sono letto un po’ di twitter dei supporter della politica.

Sono uguali a quelli dei tifosi di calcio, spiccicati.

Centoquaranta battute preconfezionate, già scritte, come i modelli dei messaggi sui telefonini, uguali per le parti in causa, cambia il soggetto. Gli uni danno dell’ignoranti agli altri e viceversa.

In tutto questo essere del calcio nella politica, c’è qualcosa che non va.

L’appartenenza ad una “compagine” ti obbliga, anche di fronte a situazioni che non condividi o comunque strampalate a difenderle, farle tue e diffonderle a colpi di post e twitter.

Accade sovente, che evitiamo di costruirci un idea su qualcosa in attesa che il capo detti la linea, tiri fuori dal cilindro magico un “coniglio”, a quel punto si aprono “i dibattiti della minchia per schieramenti”, dove i grillini sono con Grillo i renziani sono con Renzi, e chi, come i Salvini, gli Alemanno ed i Marino, con i relativi supporter a seguito, non partecipano alla sfida per lo scudetto, scelgono il “coniglio” più conveniente per la propria parte politica.

Questo aggrapparsi alle idee del capo è forse l’elemento che ci ha condotti a questa crisi di valori nella politica, alla delega in bianco e soprattutto a darci delle mezze figure come leader.

Sarebbe interessante ragionare per temi, ognuno di noi utilizzando la propria testolina.

Immaginate un grillino, che difende un idea di Renzi perchè buona o un renziano valorizzare una proposta di Grillo perchè interessante.

Accade invece, che se Beppe Grillo dichiara “è maschio”, tutti i grillini ripetono all’unisono è vero ha la “pipì”, ed è chiaro che i renziani non vedono una beata minchia

Se non usciamo da certi schemi, meccanismi a comparti stagni, continueremo a vivere incatenati ed a combattere un inutile guerra, al momento di parole, pur di prevalere sul nemico.

Discutiamo per tematiche e non per partito preso… dai capi.

#ripensiamolapolitica.

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