Il consigliere Castagnino critica l’amministrazione Garozzo per le scelte sul viadotto della Targia

Nel riquadro Salvo Castagnino
Nel riquadro Salvo Castagnino

SIRACUSA – Ancora un motivo di rammarico per il consigliere comunale di Siracusa, Salvo  Castagnino del gruppo “Siracusa Protagonista con Vinciullo”, alquanto critico nei confronti dell’operato dell’Amministrazione del sindaco Giancarlo Garozzo, per il modo in cui il Comune sta gestendo la vicenda legata al viadotto di Targia, i cui lavori sarebbero in procinto di essere avviati.

«Giorno 11 novembre 2014 – afferma Salvo Castagninocome confermato dalle registrazioni audio del Consiglio comunale, il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo chiese alla sua maggioranza, che sorda lo ascoltò con un semplice cenno delle mani, di bocciare l’emendamento con cui chiedevo lo stanziamento delle somme necessarie per la messa in sicurezza del viadotto di Targia con l’accensione di un mutuo a carico del Comune di Siracusa. Tale azione di bocciatura fu giustificata dichiarando che entro la data del  31 dicembre 2014 il Comune avrebbe consegnato ai siracusani l’opera o meglio la bretella di emergenza di Targia».

«Tale bretellaprosegue Castagninosta costando, oggi, alle tasche dei siracusani oltre un milione e 30 mila euro senza neanche essere stata ancora consegnata. Mi chiedo, a questo punto:  Se per realizzare una bretella impiegheranno 8 mesi quanti anni o decenni occorreranno per consegnare una strada degna di questo nome che serve anche come via di fuga dalla zona industriale sud?. Ricordo, inoltre, che sempre in data 11 novembre 2014 lo scrivente fece presente al sindaco che non era in possesso neanche delle autorizzazioni nè della sovrintendenza nè del progetto per la bretella di Targia. Nonostante questo il sindaco perseverò nella presa in giro, che non è demagogia ma un dato di fatto, in quanto la tanto attesa e promessa bretella di Targia ad oggi non c’è».

«Adesso conclude il consigliere Castagninogridano ad alta voce che stanno iniziando i lavori per la consegna dell’uscita nord della città ai cittadini. Sottolineo che tale uscita nord alla città la fecero i greci. Loro stanno cementificando proprio sopra la scala greca che rappresentava già un’uscita  dell’allora necropoli siracusana.  Insomma stanno solo mettendo  una bretella sul “pantalone” da cui prelevano spendendo i soldi in maniera del tutto errata ed in un modo assolutamente inopportuno. Ricordo, infatti, che l’inerzia amministrativa dei settori coinvolti ha portato alla perdita di un finanziamento che avrebbe dato la possibilità a Siracusa di avere, con una spesa notevolmente ridotta rispetto a quella sostenuta, una strada degna di tale nome rispondente ai canoni di Siracusa e non una bretella ad un viadotto, ormai, del tutto inesistente.  Si è preferita, quindi, una bretella ad un’opera pubblica».

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