
Palermo – Si accende la discussione sulle trivellazioni petrolifere in Sicilia e gli accordi del governatore Crocetta con Eni, che sarebbero passati sulla testa di tutti i siciliani, come sostengono AnciSicilia, l’associazione dei Comuni siciliani, Greenpeace, Legambiente, Wwf, e il Movimento 5 Stelle.
Mentre, infatti, l’Assemblea regionale siciliana, la scorsa sera, dopo l’incontro in Commissione Ambiente con AnciSicilia e le associazioni ambientaliste, firmatarie insieme del ricorso al Tar, votava con i voti del M5S, del centrodestra e dei 6 parlamentari del PD presenti in aula, le mozioni e gli ordini del giorno contro le trivellazioni petrolifere nei mari e sulla terra ferma in Sicilia, che dovrebbero impegnate il governatore Crocetta a impugnare, in quanto ritenuti incostituzionali, alcuni articoli (dal 35 al 38) dello “Sblocca Italia”, a Bruxelles, il capo delegazione dei 5 Stelle, l’europarlamentare Ignazio Corrao, mette sotto i riflettori l’”accordo di Crocetta con l’Eni-Mise” e prepara l’interrogazione alla Commissione Europea.
Un accordo, quello di cui parla Corrao, che già in questi giorni ha fatto la sua comparsa sugli organi d’informazione, mostrando, proprio nel governatore siciliano, il più “vigoroso” difensore delle trivellazioni e dei provvedimenti varati dal Consiglio dei Ministri, e votati dal Parlamento, con lo “Sblocca Italia”.
«Era ovvio che da un ex dipendente dell’Eni non ci si aspettasse proprio il pugno duro in materia di ambiente – afferma Ignazio Corrao -, ma un regalo così grande ai petrolieri dalle tasche dei siciliani è davvero troppo».
Crocetta, secondo il M5S, avrebbe sottoscritto l’accordo sollevato in Commissione Ambiente dell’Ars, presieduta dal deputato penta stellato Giampiero Trizzino, con Assomineraria e le compagnie petrolifere già nell’estate scorsa. Un protocollo d’intesa, che farebbe decadere due precedenti atti del governo Lombardo che di fatto bloccavano il rilascio di nuove autorizzazioni.
«Il documento firmato a giugno – spiega Corrao – è una enorme regalia ai petrolieri con il ricatto dell’Eni di salvare i posti di lavoro a condizione di investire quasi due miliardi di euro in nuove trivellazioni, chiedendo in cambio però di abbassare ancora le royalties, di aggirare il potere legislativo del Parlamento Siciliano e chiedere all’Europa di consentire questo scempio derogando le proprie direttive. Il governatore – continua l’eurodeputato alcamese – ha quindi stipulato un patto “segreto” con le società petrolifere per garantire loro agevolazioni e favori, in sostanza da sindaco dei siciliani si rivela sindaco dei petrolieri davanti alle minacce delle società di abbandonare l’isola. Crocetta, prima di cedere ai ricatti, dovrebbe però ricordare che il Parlamento Siciliano, grazie al Movimento 5 Stelle che ha dato voce ai cittadini siciliani, si è espresso sul secco no a nuove trivellazioni. Crocetta ed i lobbisti vadano a studiare, perché se proprio vogliono fare business, possono investire in energie pulite, laddove cioè la stessa Europa mette in campo risorse economiche molto importanti anche ai fini occupazionali. La questione ovviamente è già al vaglio degli uffici del parlamento europeo da parte del mio gruppo – conclude l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle – ed in queste ore interrogheremo la Commissione».