
Canicattini – Si blocca, almeno momentaneamente, a Canicattini Bagni, la fase di azzeramento della giunta e degli incarichi assunti dai consiglieri che hanno deciso di aderire alla proposta del sindaco Amenta di dare vita ad un’ampia e più responsabile coalizione.
Un progetto politico di comunità l’ha chiamato il primo cittadino, al quale hanno dato la propria adesione anche i consiglieri di opposizione del gruppo “Trasparenza e Cambiamento”, Pietro Savarino, Emanuele Amenta, e Sebastiano Gazzara, anticipati lo scorso dicembre anche dalla consigliera Loretta Barbagallo, che nel frattempo era transitata al gruppo Misto, e del consigliere Sebastiano Cascone.
Una nuova coalizione, che così com’era già avvenuto nella passata legislatura, sarebbe stata forte di 14 consiglieri su 15, lasciando in minoranza il solo consigliere Sebastiano Trapani, che anche in questa occasione ha declinato l’invito.
E invece, oggi, con un comunicato il presidente ed il vice presidente del Consiglio, Antonino Zocco e Fabrizio Cultrera, eletti nella lista del sindaco Amenta, e di cui si attendevano le dimissioni assieme a quelle dell’assessore Salvatore Petrolito (dopo quelle presentate nelle mani del primo cittadino dal vice sindaco Salvatore La Rosa, dall’assessore Marilena Miceli, e dagli incarichi all’Unione dei Comuni, dai consiglieri Fabrizio Cassarino ed Emanuele Tringali, così come di Pietro Savarino e di Gaetano Amena, da capi gruppo), hanno dato la notizia della loro uscita dalla maggioranza, dichiarandosi “indipendenti” e restando al loro posto nella cariche.
Ecco cosa scrivono, in sostanza, Antonino Zocco e Fabrizio Cultrera.
“Numerosi sono stati i Canicattinesi che hanno chiesto spiegazioni ai rappresentanti dell’ufficio di presidenza, sorpresi da un epilogo che, sebbene ideologicamente nobile, potrebbe risultare equivocabile e che gli elettori stentano a comprendere, etichettandolo spesso come un mero “inciucio” tra due schieramenti che in campagna elettorale si erano contrapposti con argomentazioni anche forti e che ora, all’improvviso, mettono da parte i diversi modi di intendere l’amministrazione della cosa pubblica e le ataviche contrapposizioni, per dar vita ad un nuovo progetto. Tuttavia non è ancora chiaro se è la vecchia maggioranza che riconosce di aver fallito o viceversa se sono i consiglieri che aderivano al gruppo “Trasparenza e Cambiamento” a riconoscere implicitamente che quanto da loro sostenuto pubblicamente fino a poche settimane fa era solo mera propaganda politica.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in merito alle ultime vicende.
È doveroso precisare innanzitutto un’inesattezza riportata nel comunicato stampa che ha ufficializzato la notizia, riproposta in quello del giorno successivo e che riguarda il grado di adesione dei componenti all’azzeramento delle cariche istituzionali e di governo, per dare luogo ad una completa e radicale riorganizzazione dell’amministrazione…
L’inesattezza riscontrata nei comunicati stampa risiede nel fatto che sulla questione “azzeramenti”, durante l’incontro della scorsa settimana la potenziale coalizione non ha espresso pareri del tutto unanimi. E’ stato un argomento dibattuto solo nelle fasi finali della discussione, a tarda ora e per poco tempo, senza giungere ad una conclusione comune. C’era chi riteneva che l’azzeramento doveva essere un atto propedeutico per la rinascita e chi pensava invece che l’importante fosse stabilire preliminarmente quali erano gli scopi e gli argomenti della nuova coalizione (DOV’È L’UNANIMITA’???).
Nell’ottica della trasparenza, sarebbe stato opportuno, oltretutto, fare menzione nei comunicati delle argomentazioni discusse durante quell’incontro e di alcune proposte avanzate dai consiglieri comunali presenti. Fra le altre, si riporta quella del vicepresidente del consiglio comunale Fabrizio Cultrera, il quale sosteneva che: ”un progetto di comunità cosi ambizioso—che vede 14 consiglieri su 15 appartenenti tra l’altro a schieramenti ampiamente contrapposti e apparentemente incompatibili— dovrebbe essere necessariamente accompagnato, sin da subito, da azioni forti e radicali, che fungano da esempio per chi è disgustato dalle nefandezze del mondo politico attuale e da quello delle istituzioni in genere. Oggi, in questa fase di crisi etica, economica e sociale, risulta necessario dare esempi forti e concreti per essere credibili“.
Sebbene non totalmente risolutivo, secondo Cultrera, il primo gesto forte in questa direzione sarebbe l’azzeramento dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali e delle indennità di carica previsti per il presidente del consiglio e per gli assessori eventualmente proposti, mettendo a disposizione la risorsa così ottenuta (circa 80.000 euro all’anno) a sostegno delle famiglie bisognose, il cui numero è cresciuto drasticamente in questi anni di crisi economica. Tale proposta è stata prontamente accolta da alcuni consiglieri comunali e dal Presidente del Consiglio, che sposando in toto le sopra riportate proposte, ha già rinunciato, con decorrenza 1 gennaio 2015, a percepire l’indennità di carica, come da comunicazione indirizzata al Sindaco e al Responsabile del settore economico-finanziario in data 16 gennaio 2015. La condivisione della surriferita iniziativa sarebbe altresì la chiara dimostrazione che è finita la fase dello scontro sterile e che sta iniziando la fase del confronto costruttivo, in cui ciascuno si spende gratuitamente per la propria comunità, dando un esempio forte di sacrificio per il bene della collettività.
Un’ulteriore proposta è stata quella di costituire dei gruppi di lavoro composti da tre consiglieri comunali a supporto delle varie rubriche assessoriali e del presidente. Un impegno serio, per dimostrare ai nostri concittadini che si può lavorare bene, facendo veramente squadra, dando un seguito concreto alle parole riportate nei suddetti comunicati stampa. Parole che, in mancanza di un forte e rivoluzionario gesto, probabilmente verranno percepite come di circostanza, facendo perdere a tutti noi membri di Consiglio e Giunta ogni barlume di credibilità agli occhi della gente.
Considerato che le proposte avanzate non sono state prontamente accolte dalla nuova maggioranza, né alla data odierna si appalesano dei segnali di apertura alle stesse, e constatata l’assenza di una posizione unanime in merito all’urgenza di dare chiari segnali alla cittadinanza, in maniera da recuperare la credibilità oggettivamente compromessa a seguito delle ultime vicende, non possiamo accogliere la richiesta di dimissioni avanzata durante l’incontro del 15 gennaio scorso e riteniamo doveroso continuare a ricoprire le attuali cariche istituzionali a garanzia dell’intero consiglio e della collettività. Appare altresì chiaro che i sottoscritti, d’ora in avanti, assumeranno un ruolo di indipendenza in seno al Consiglio Comunale, non riconoscendosi nel nuovo progetto politico proposto”.






