
SIRACUSA – Riesplode la vicenda della “Casa del Pellegrino” del Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa, oggi ben nota come “Hotel del Santuario”. A riaprire lo scontro con il Vermexio sono il deputato regionale del Nuovo Centrodestra, Vincenzo Vinciullo, e il consigliere comunale dello stesso partito, Salvo Castagnino.
In pratica la V Commissione consiliare nel monitorale la situazione delle strutture della città, a quanto pare, avrebbe chiesto all’Ufficio competente di revocare la concessione alla struttura che un tempo serviva per l’accoglienza dei fedeli e devoti che venivano a rendere omaggio al quadretto miracoloso della Madonna delle Lacrime nel vicino Santuario.
Oggi, a sentire la Commissione consiliare (ma di sicuro dopo gli articoli sulla stampa, tutti negheranno) la Casa del Pellegrino avrebbe un altro ruolo commerciale, di struttura ricettiva aperta, e la notifica della revoca della concessione ha scatenato la “furia” di Vinciullo e colleghi di partito, che accusano il Comune di voler “scippare anche il Santuario della Madonna”.
E dopo la vicenda dei giorni scorsi della mancata presenza del gonfalone del Comune alla processione del Cristo morto e della Madonna addolorata ad Ortigia, denunciato sempre dal deputato regionale siracusano, sembrerebbe proprio che il Vermexio si sia trasformato nel più rigido gruppo “bolscevico” di staliniana memoria, ma così sappiamo che non è, tutt’altro.
Sta di fatto che Vinciullo, sostenuto da Castagnino, è immediatamente corso a difesa di quella che comunemente tutti chiamano la “Casa del Pellegrino”.
«Il Settore Affari Generali del Comune di Siracusa – dichiarano infatti l’on. Vinciullo e il consigliere Castagnino – , con nota protocollo 695 del 30/03/2015, ha notificato all’Ente Chiesa Santuario Madonna delle Lacrime di aver avviato il procedimento di Revoca della Concessione in comodato ad uso dell’immobile denominato “Casa del Pellegrino”. Nella lettera l’ufficio fa presente di agire su input della V Commissione comunale, la quale avrebbe scoperto l’utilizzo per scopi diversi dal ricovero notturno per pellegrini della struttura. Prendiamo atto con piacere che questi nuovi sceriffi si sono sostituiti alla polizia ed alla guardia di finanza nello svolgere indagini di natura giudiziaria! Ma ricordiamo all’ufficio che per poter intraprendere il procedimento di revoca non bastano dichiarazioni, se pur autorevoli, occorrono le prove altrimenti un nuovo caso Open Land è alle porte e mi pare che uno già basti. Quanto agli effetti immediati la prima cosa che accadrà è il licenziamento dei dipendenti della Casa del Pellegrino che verranno immediatamente mandati a casa e messi sulla strada insieme alle rispettive famiglie».
«Tuttavia sfugge alla V Commissione – continuano i due esponenti politici – che vi è in atto una convenzione che lega il comune all’Ente Chiesa Santuario Madonna delle Lacrime e che il danno erariale che potrebbe essere arrecato al Comune stesso è di un’entità così considerevole che per i prossimi decenni i Siracusani saranno costretti a pagare gli effetti di un’azione politica devastante e di cui ancora non si spiegano le motivazioni. Si ricorda infine che tutti gli atti che hanno portato alla firma della convenzione con il Santuario affondano i loro presupposti giuridici su un decreto dell’assessorato agli Enti Locali del 1954 attraverso il quale venne concesso al Comune di Siracusa un finanziamento di £ 50.000.000 per la costruzione di un edificio destinato al ricovero dei pellegrini, non avendo a quella data la chiesa Santuario Madonna delle Lacrime personalità giuridica, come da decreto».
«Ci pare quindi chiaro il disegno dell’Amministrazione comunale e della sua maggioranza – concludono Vincenzo Vinciullo e Salvo Castagnino – dopo aver messo le mani nelle tasche dei siracusani adesso vogliono spogliare anche le chiese convinti come sono che non esistono diritti e doveri ma tutto è frutto di improvvisazioni, patteggiamenti, richiesta di favori perché anche le concessioni possono essere revocate qualora non si incensa il tiranno di turno».






