AnciSicilia, Amenta: “Le dimissioni di Lutri sono la fuga della Regione dal nostro territorio dopo aver lasciato disastri”

Il vice presidente di AnciSicilia, Amenta
Il vice presidente di AnciSicilia, Amenta

SIRACUSA – In merito alle dimissioni del Commissario straordinario della Regione alla guida dell’ex Provincia di Siracusa, oggi Libero Consorzio Comunale, interviene, ancora una volta, il vice presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni, che negli ultimi mesi ha rivendicato un tavolo nazionale tra Stato-Regione-Comuni, per uscire dalla crisi che ha investito le 9 ex Province siciliane, in particolare quella siracusana, come ha potuto accertare nei giorni scorsi la Commissione Bilancio dell’Ars, essendo gravata da un mutuo di 8,5 milioni di euro.

«Prendiamo atto dell’ennesima scorrettezza delle istituzioni – commenta il  vice presidente di Anci, Amenta – , infatti si dimette la Regione Sicilia dalla guida del Libero Consorzio Comunale di Siracusa, dopo mesi di chiacchiere e inutili promesse, lasciando i dipendenti senza stipendi, le partecipate senza un futuro, e un territorio senza servizi.

Questo è il significato delle dimissioni dell’ing. Antonino Lutri, funzionario della Regione, da Commissario straordinario dell’ex Provincia regionale di Siracusa.

Dimissioni che arrivano, sarà un caso, all’indomani dell’indizione dei comizi da parte del governatore Crocetta, fissate per l’11 settembre prossimo, per le elezioni degli organismi di guida dei Liberi Consorzi e delle Città Metropolitane in Sicilia.

Una fuga – sottolinea il sindaco di Canicattini Bagni – che lascia il Libero Consorzio di Siracusa senza un centesimo, senza liquidità, senza un bilancio approvato e, soprattutto, senza la dichiarazione di dissesto finanziario. In buona sostanza si scappa per prendere tempo, aspettando magari la chimera di una proroga dei termini per l’approvazione dei bilanci, che scadono domani, 31 luglio (negando così all’Ente la possibilità di lavorare in dodicesimi), e che può decidere solo il Consiglio dei Ministri.

Proroga, ricordo, che abbiamo può volte chiesto come Anci, ma che non arrivò neanche per il Comuni, per cui spero che l’assessore regionale alle Autonomie Locali, Luisa Lantieri, con la stessa celerità con la quale ha commissariato i Comuni, provveda a commissariare i suoi Commissari, dando così vita ad una nuova figura giuridica nell’Ordinamento degli Enti Locali in Sicilia. Come si vede siamo veramente alla farsa.

Quella di Lutri a Siracusa è una fuga silenziosa – precisa ancora Amenta – , come in silenzio si è lasciato che lo Stato scippasse i Liberi Consorzi, in particolare quello siracusano per le note difficoltà economiche nel quale si trova, delle loro risorse finanziarie come le Rca auto e le quote per le trascrizioni dei passaggi di proprietà, mascherandoli per spending review.

Prevedendo per le 9 Province siciliane solo 9 milioni di euro nella finanziaria regionale, altri 9 milioni nel Decreto Enti Locali, quando per i soli stipendi dei 6000 dipendenti in Sicilia servono ben 180 milioni di euro, oltre un milione di euro al mese solo per i dipendenti dell’ex Provincia di Siracusa, senza dimenticare la partecipata Siracusa Risorsa che così non avrà più un futuro e con essa le famiglie dei suoi lavoratori.

Non solo, ma si scappa sapendo che l’Enel ha già notificato a Siracusa le bollette e gli avvisi di distacco dell’energia elettrica in tutti gli immobili occupati dal Libero Consorzio.

È triste, purtroppo, pensare che a settembre, quando riapriranno le scuole in provincia, avremo ereditato solo l’incapacità di un Ente a dare risposte alle manutenzioni negli edifici scolastici, e li dovranno stare i nostri figli, alla sicurezza della rete viaria, al mancato trasporto dei disabili, al mancato avvio dell’Asacom per gli studenti con disagio, e l’incapacità a fare da regia allo sviluppo economico di un’Area vasta come quella siracusana.

Bisogna, con rammarico, disgusto e rabbia, prendere atto che la Regione scappa lasciando il disastro nel territorio, tra problemi per i rifiuti, per il servizio idrico integrato, per le politiche sociali,  e per il dissesto economico inevitabile.

E allora – propone il vice presidente di AnciSicilia – , mi rivolgo ai miei colleghi Sindaci invitandoli a rallentare l’euforia e la corsa alle poltrone e a pensare che per risolvere il problema sia necessario, drammaticamente urgente, e non più rinviabile, un intervento congiunto dei due promotori di questa riforma, che hanno fatto a gara a chi arrivasse per primo: Renzi e Crocetta.

Il Governo nazionale deve dirci che cosa intende fare di un pezzo di territorio siciliano e italiano, qual è la provincia di Siracusa.

Serve, a mio avviso, e lo sto ripetendo da mesi, che insieme, Stato – Regione – Comuni, con quest’ultimi chiamati a gestire i Liberi Consorzi, si trovi la soluzione per questo nuovo Ente che nasce già morto, se non si cambia strategia e si mettono tutti i soggetti intorno allo stesso tavolo.

Il mio pensiero e la mia solidarietà, intanto – conclude Paolo Amenta – va ai 6000 lavoratori dei Liberi Consorzi siciliani, alle loro famiglie, in particolare della provincia di Siracusa e ai lavoratori e alle famiglie di Siracusa Risorse, rimasti ad aspettare tutt’altra soluzione, che non la fuga, per dare risposte ai loro problemi ad iniziare dagli stipendi arretrati.

Un sistema, quello che si è innescato, che se non trova una rapida soluzione, è destinato ad allargarsi ad altri Enti, ad iniziare dai Comuni che purtroppo, come si sa, non godono di buona salute». 

 

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