Palermo – L’AnciSicilia, l’associazione dei Comuni siciliani, contro le trivellazioni lungo le coste siciliane, e domani sarà a Licata a fianco della Rainbow Warrior, la nave di Greenpeace, tornata in questi giorni in Sicilia per denunciare lo scempio delle trivellazioni petrolifere in mare.
Impegnata nel tour italiano “Non è un Paese per fossili”, la Rainbow Warrior sarà infatti domani a Licata (sabato 11 e domenica 12 sarà anche visitabile), dove si incontreranno gli amministratori dei Comuni interessati, assieme alle associazioni della pesca e del turismo, nell’intento di fermare il progetto “Off-shore Ibleo”, per le trivellazioni lungo la costa tra Gela e Licata, su cui ha dato parare favorevole il Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, e contro il quale Greenpeace e AnciSicilia, insieme a 5 Comuni siciliani e a numerose associazioni ha presentato ricorso al Tar del Lazio.
«Dopo essere stati capofila nel ricorso al Tar – ha detto il sindaco Leoluca Orlando presidente regionale di AnciSicilia – e aver dato il patrocinio all’iniziativa che si svolgerà domani sulla nave di Greenpeace a Licata, riteniamo molto importante che l’AnciSicilia continui ad avere un ruolo di rilievo in questa battaglia contro le trivelle per difendere le coste della nostra Isola in piena sintonia con i comuni interessati, ovvero Gela, Butera, Licata, Agrigento, Palma di Montechiaro, Acate, Vittoria, Ragusa, Santa Croce Camerina, Scicli».
Venerdì 17 la Rainbow Warrior si sposterà a Siracusa, dove è previsto un confronto con i parlamentari siciliani sui provvedimenti relativi alle trivellazioni contenuti nel decreto Sblocca Italia varato dal governo nazionale (anche a Siracusa sabato 18 dalle 12 alle 13 e dalle 14 alle 19, e domenica 19 dalle 11 alle 13 e dalle 14 alle 18, sarà possibile salire a bordo e visitare la nave di tante battaglie ambientaliste).
Non c’è solo il progetto “Off-shore Ibleo” a minacciare le coste siciliane, altri quindi progetti sarebbero in lista d’attesa per intervenire nel Canale di Sicilia. Un vero e proprio arrembaggio da parte delle società e delle multinazionali petrolifere, che darebbe un ultimo affondo alla già disastrata economia siciliana, infliggendo un duro colpo ai settori del turismo e della pesca che si sta cercando di rilanciare con non poche difficoltà.
Un ruolo di primo piano nel favorire questo percorso che contrasta con le linee di sviluppo ecosostenibile che i territori si sono dati, lo gioca, come si è detto, il decreto Sblocca Italia che in pratica riapre alle trivellazioni marine.
La presenza di Greenpeace e della Rainbow Warrion, pertanto, dovrà servire a rafforzare la sinergia tra le varie realtà territoriali, Comuni, comitati e imprese del turismo e della pesca comprese, costituendo un fronte ed un coordinamento unico, come è stato un paio d’anni addietro per la salvaguardia della costa di Noto salvata dalle perforazioni petrolifere.
Un parere, quello ministeriale, ed un decreto, quello del governo, che rischiano di diventare una vera e propria spada di Damocle per tutto il territorio siciliano e per il suo mare.