Pallanuoto. Gino Leone sprona l’Ortigia pronta per la trasferta di Torino: “Riprendiamoci quello che ci spetta”

Gino Leone

SIRACUSA – «Adesso niente più alibi. Dopo aver incontrato le due corazzate del campionato, riprendiamoci quello che ci spetta: a Torino si va per vincere». Leggi tutto “Pallanuoto. Gino Leone sprona l’Ortigia pronta per la trasferta di Torino: “Riprendiamoci quello che ci spetta””

Il politichese dello statista Luigi Di Maio

Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio
Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio

Lo straordinario discorso di Luigi Di Maio per giustificare il ritardo nella scelta dei nomi degli assessori pentastellati a Roma, può apparire “vecchio politichese”, invece no, è proprio un politichese tutto nuovo, a 5 stelle.

Nella capitale ci vuole più tempo per scegliere gli assessori. Sono quasi 3 milioni gli abitanti, a Torino, che sono poco più di ottocentomila basta qualche giorno.

Quindi, secondo la tesi del vice presidente della Camera, le difficoltà nel formare una giunta sono direttamente proporzionali al numero di abitanti. Se per fare la giunta in una città di 3 milioni di persone ci vuole un mese, per comunicare quella di una “città” di 60 milioni occorre un anno.

Non ci crede neppure lui.

Questa tesi è lacunosa, poco credibile al punto da smontare la presunta straordinarietà dello statista.

Nel tentativo di nascondere l’evidente, c’è un altra tesi. Circola la voce che, anche Marino impiegò ventuno giorni per scegliere gli assessori. Marino Ignazio… il peggior Sindaco della capitale.

Da una politica nuova ci si poteva aspettare un bagno di umiltà riconoscendo che, da un lato l’inesperienza e dall’altro la gestione del potere giocano brutti scherzi.

Invece, la politica, anche quella nuova del cambiamento, si basa sul “faccio tutto mi” e si gioca sulla distribuzione delle poltrone, uguale a quella di prima. Nascondersi dietro il dito è pratica antica.

E’ vero, la prova importante è quella dei problemi veri della gente, ancora siamo solo all’inizio, ma questo mattino non ha portato un buon giorno.

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Bosco conquista Lentini e Bonfanti riconfermato a Noto. I 5 Stelle alla guida di Roma e Torino, il Pd perde anche Trieste

Bosco - Bonfanti - Raggi - Appendino
Saveri Bosco – Corrado Bonfanti – Virginia Raggi – Chiara Appendino

Tutto, o quasi, secondo le previsioni in questa giornata di ballottaggi per l’elezione dei sindaci nei due Comuni del siracusano chiamati al voto, la città dell’economia agrumicola, Lentini, e quella dell’economia turistica e capitale del barocco, Noto. Leggi tutto “Bosco conquista Lentini e Bonfanti riconfermato a Noto. I 5 Stelle alla guida di Roma e Torino, il Pd perde anche Trieste”

Chi gioca sporco il Fatto Quotidiano o l’Unità?

Il ministro Maria Elena Boschi
Il ministro per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi

La ministra Maria Elena Boschi, bella quanto ingenua, è ricascata, sempre con tacco 12, nel tranello.

Tutto ha inizio con una dichiarazione a SkyTg24: “Se vince l’Appendino, Torino perde 250 milioni stanziati dal governo per creare il parco della salute…”, per poi aggiungere, che quei soldi arrivano solo se si realizza l’opera, e pensando che i 5 Stelle non intendono realizzarla, i soldi si perdono.

Finì a tarallucci e vino, come l’altra volta, quando Elena di Matteo disse: “I partigiani veri votano si”, precisando successivamente, che i “veri partigiani sono quelli che hanno combattuto”, ne nacque un finimondo, “come si permette a distinguere tra veri e finti i partigiani?”.

Alla ministra conviene iniziare con la prefazione e solo successivamente raccontare la “romanzina”.

A prescindere dalle narrazioni di Maria Elena Boschi, da noi accade che, qualsiasi confronto, su qualsiasi “tema della politica”, sia esso tra politici, tra giornalisti o tra il popolo sovrano, non avviene apportando argomentazioni valide al fine di comprendere la sostanza dei problemi, ma si punta esclusivamente alla “caciara”.

Tutto il dibattere si esaurisce nell’esposizione della propria posizione, propinandola come assoluta verità e bollando le tesi degli altri come insostenibili.

Questa cosa ci riporta indietro di millenni, ricorda i Sofisti.

Platone li considerava falsi sapienti, interessati al successo e ai soldi, più che alla verità.

E allora, ci rimangono le chiacchiere, meglio le minchiate.

#ripensiamolapolitica

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Virginia Raggi di sole abbaglia Matteo

Virginia Raggi, nel riquadro Matteo renzi
Virginia Raggi, nel riquadro Matteo Renzi

Laraggiante” Virginia splende come il sole… di una felicità contagiosa.

Questa era l’immagine della candidata pentastellare al Comune di Roma nella notte di domenica, a risultati acquisiti.

Per quanto atteso, comunque, sorprende tante volte, il popolo dice una cosa per farne un altra.

Ora, a prescindere dal ballottaggio, il risultato di Roma sommato a quello di Torino, sono li a testimoniare un fatto: una parte consistente degli italiani, “sentono” di poter affidare il governo delle loro cose al Movimento Cinque Stelle.

I grillini crescono e “diventano grandi”. Col passaggio alla maggiore età ci si aspetta anche maturità e responsabilità, come nella vita, come un padre di famiglia, mica può dire sempre “si” ai propri figli.

Ecco, il “popolo sovrano” ed i “figli”, allo stesso modo, sono irresponsabili, sempre a chiedere… “la luna nel pozzo”.

Quindi la domanda diventa: saranno in grado i “padri” a gestire i “figli” e quindi “portare avanti” la famiglia?

A sentir il DiBa non è cambiato nulla. Nella notte dopo l’eccellente 35,25% dei voti, ha regalato alla propria prole una Ferrari di gran lusso… alla prima occasione si è scagliato come un matto sul direttore del Tg1, Mario Orfeo.

Luiasfalta” ed il popolo raggiunge orgasmi cosmici.

Il primo turno ci consegna i Cinque Stelle vincenti, su quasi tutte le ruote e un premier sconfitto sull’intera linea. Ma, dell’abbagliato Matteo ne parleremo domani.

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