
PALERMO – Se gli annunci e le dichiarazioni sono quelle che già battono le agenzie in merito all’appena nato governo regionale, il Crocetta-quater, evidentemente si continua “abbabbiari” sulla pelle dei siciliani e di una terra sempre più sprofondata nelle sabbie mobili di un inqualificabile “pressapochismo” di una classe politica, con l’unico obiettivo di “tenere le poltrone”.
Verrebbe al mondo con mille problemi e litigi tra i vari partiti e gruppi all’Ars questa nuova giunta regionale, tra riconfermati e new entry.
E tra le new entry oltre al Nuove Centrodestra, che così come a livello nazionale entra nel governo regionale nonostante le divisioni interne, c’è anche Antonio Fiumefreddo (Pd), per tanto tempo stoppato, e poi, sempre per il Partito Democratico, il deputato siracusano Bruno Marziano, alla Pubblica Istruzione e Formazione professionale.
Di lui, presidente della Commissione Attività Produttive, si parlava già al momento della vacatio all’Assessorato rispondente, evidentemente, nell’assegnazione delle deleghe, l’ex presidente della Provincia regionale ed ex segretario generale della Cgil di Siracusa, è stato ritenuto più utile nella soluzione dei problemi della scuola e del riordino della Formazione.
Sarà, ma la sua esperienza, a sentire più voci, sarebbe stata più utile nello Sviluppo e nella nuova sfida per la programmazione dei fondi europei.
Questa la squadra degli assessori, con tra parentesi i gruppi o le aree di appartenenza:
Mariella Lo Bello, riconfermata vice presidente, Assessorato Attività Produttive (voluta dallo stesso Crocetta); Antonello Cracolici, Assessorato all’Agricoltura, Sviluppo rurale e Pesca mediterranea (PD); Giovanni Pistorio, Infrastrutture e Mobilità (Udc); Maurizio Croce, riconfermato, Territorio e Ambiente (Sicilia Futura di Totò Cardinale); Cleo Li Calzi, Turismo, Sport e Spettacolo (voluto da Crocetta); Baldo Gucciardi, riconfermato, all’Assesorato alla salute (Pd); Gianluca Miccichè, Assessore alla Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro (Udc); Alessandro Baccei, riconfermato all’Economia (Pd); Carlo Vermiglio, Assessorato ai Beni Culturali e Identità siciliana (tecnico vicino a Ncd); Vania Contrafatto, riconfermata all’Energia e i Servizi di Pubblica Utilità (Pd); Bruno Marziano, Assessorato all’’istruzione e alla Formazione professionale (Pd); Antonio Fiumefreddo, Assessorato delle Autonomie Locali e Funzione Pubblica (Pd).
Nel nuovo governo, come già fatto rilevare anche da prese di posizione dei diretti interessati, come si vede, non c’è spazio per i rappresentanti dell’area dem del Partito Democratico, quella che fa capo a Giuseppe Lupo, attuale vice presidente dell’Ars, così come è assente il “Megafono”, oggi in gruppo col Psi, e Sicilia Democratica.
Una bella gatta da pelare per il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, che, facendo riferimento alla varo della nuova giunta, si è apprestato a dichiarare che si sarebbe trattato di un “errore”.
Sta di fatto che gridano quelli del Megafono-Psi, deve sbrogliare la matassa Raciti, e chiedono conto e ragione quelli di Sicilia Democratica. Insomma, ancor prima di venire al mondo, la nuova creatura di Crocetta (la quater), nel frattempo ricaricatosi in Tunisia mentre la Sicilia si sbriciolava sotto la pioggia, sembra avere già grossi problemi da risolvere.
Problemi legati alla tenuta, non certo quelli del lavoro che non c’è, lo sviluppo che non decolla, il territorio che cade a pezzi, i forestali ed i precari che non intravvedono un futuro, come migliaia di giovani siciliani, i Comuni senza un centesimo, la povertà che avanza, e lo Svimez che ci dice che siamo peggio del terzo mondo.
La partita resta tutta aperta.