Consiglio aperto a Siracusa sull’accorpamento delle Camere di Commercio di SR-CT-RG, tutti contrari tranne Confcommercio

Camera di Commercio di Siracusa
Camera di Commercio di Siracusa

SIRACUSA – Un ordine del giorno che dà mandato al sindaco di farsi promotore di un incontro con il Governo nazionale, in uno alla deputazione nazionale della provincia e ad una delegazione dei rappresentanti delle categorie produttive, per cercare di scongiurare l’accorpamento della Camera di Commercio con Catania e Ragusa, sarà votato dall’aula nella prossima seduta del Consiglio comunale di Siracusa, che al termine del dibattito di ieri,  ha fatto propria la disponibilità del sindaco, Giancarlo Garozzo.

«Porti avanti la battaglia di tutto il territorioha detto il consigliere Gaetano Firenze, primo firmatario della richiesta della seduta di ieri – perché da questa riunione possa accendersi un dibattito che dovrà avere come risultato finale quello di fare riappropriare Siracusa, con o senza Ragusa, della propria autonomia».

«Le attività economiche di Siracusa e Ragusaha detto tra l’altro Firenzesi differenziano sostanzialmente da quelle di Catania; le Camere di Commercio delle due province hanno un numero sufficiente di imprese iscritte tali dal consentire loro di costituirsi in organismo autonomo, rilanciando quindi la vecchia idea di Sud Est. La mia è una sorta di chiamata alle armi a difesa del territorio».

All’opportunità «di una mobilitazione che deve riguardare non solo questa città, questa Amministrazione e questo Consiglio, ma tutta la provincia», ha fatto riferimento il consigliere Massimo Milazzo.

«Turismo, industria, portualitàha aggiunto Milazzosono solo alcuni degli attrattori economici che non possono farci accettare una scelta così penalizzante per Siracusa come quella dell’accorpamento con Catania. Nostro compito sarà quello di salvaguardare la sopravvivenza della Camera di Commercio, la cui autonomia dobbiamo difendere e rivendicare a tutti i livelli istituzionali».

In aula presenti i rappresentanti di tutte le categorie produttive, l’assessore regionale Marziano, i parlamentari Alicata, Sorbello, Vinciullo e De Marco, il sindaco Garozzo e l’assessore Scrofani.

Per Giuseppe Gianninoto della Cna, e vice presidente uscente della Camera di Commercio di Siracusa, «l’accorpamento volontario è stata una battaglia persa. Ma parlando di Camera di Commercio, oltre che di attività produttive, ci riferiamo anche alle grandi infrastrutture: è per questo che la nostra provincia non può essere privata del protagonismo del territorio che la governa. Peraltro la legge Madia vede nelle Camere di Commercio uno strumento per il territorio, con nuove competenze in materia di digitalizzazione, scuola, formazione, lavoro, turismo. Occorre però che le stesse si riformino, chiamando Unioncamere ad individuare nuovi criteri di accorpamento».

Per l’assessore regionale Bruno Marziano, «c’è la consapevolezza, a questo punto, delle difficoltà a recuperare la situazione, visto che partiamo da una posizione sfavorevole. Ma questo accorpamento mortifica l’Istituzione ed il territorio, quindi occorre procedere per una soluzione condivisa con la sola Ragusa per una questione di affinità economica e produttiva».

Nel merito dell’accorpamento, per Marziano occorre chiedere alla Regione di «istituire una commissione di verifica delle procedure seguite, e di non insediare i nuovi organismi fino al termine del procedimento».

Per Luigi Gerratana, dell’Unione Consumatori, «non è sbagliato l’accorpamento in sé, ma il metodo. Non si può mortificare il territorio, lasciando una provincia senza un suo rappresentante».

Per il senatore Bruno Alicata, «questa seduta tiene viva l’attenzione su un problema che riguarda la provincia. Stiamo lavorando per recuperare la situazione ma occorre avere la consapevolezza che il percorso non è semplice. In sede parlamentare siamo riusciti ad ottenere un’audizione presso la Commissione Attività produttive del Senato. Ma il parere dell’organismo è prettamente consultivo: per modificare il decreto occorre un intervento del Governo e sotto questo profilo un’azione del Sindaco potrebbe essere determinante».

«Anche con Ragusa non ci sono i numeri per una sopravvivenza»,  ha detto Sandro Romano per Confcommercio, l’associazione potrebbe esprimere in nuovo presidente delle tre Camere di Commercio accorpate, Pietro Agen, attuale presidente regionale di Confcommercio, in contrapposizione alla candidatura del siracusano Ivan Lo Bello.

Romano, dopo avere ripercorso l’iter propedeutico dell’accorpamento, ha parlato di «gestione fallimentare della Camera di Commercio, che scoraggia Ragusa, e quindi credo che indietro non si possa tornare».

Per riunire le due province, Siracusa e Ragusa, si è espresso il parlamentare regionale Pippo Sorbello: «La prima ha l’area industriale, la seconda ha sviluppato la media e piccola impresa. Per questo occorre che tutti, deputazione, enti locali e categorie produttive facciano un pressing sul Governo centrale per raggiungere questo obiettivo».

Replicando a Romano, Arturo Linguanti di Confesercenti, ha parlato di «bilancio virtuoso della Camera di Commercio di Siracusa», mentre per Carmen Castelluccio la seduta odierna «costituisce un chiaro esempio di convergenza ed unità su temi importanti. Bisogna continuare su questo percorso, per fare riflettere la politica su una scelta che va rivista nell’interesse del territorio».

Il presidente della Commissione Bilancio all’Ars, Enzo Vinciullo, ha esordito dicendo: «Ho sempre avuto perplessità visto che era evidente l’accordo tra Catania e Ragusa a danno di Siracusa. A questo punto, però, la Regione può far ben poco, spetta al Governo centrale modificare il decreto attuativo, al ministro Madia occorre far comprendere la necessità di modificarlo».

Le conclusioni dell’incontro di ieri sono state affidate al sindaco Giancarlo Garozzo che, nel ricordare le sue perplessità rispetto al progetto di area vasta, «penalizzante per il nostro territorio, atteso che la sinergia è importante come attrattore ma avevamo a fianco un’area metropolitana ed un sindaco forte che chiaramente curava gli interessi della sua città», ha dato la massima disponibilità a portare avanti le istanze emerse dal dibattito.

«Chiederò un incontro al Governo insieme alla deputazione nazionale e ad una rappresentanza delle organizzazioni produttiveha concluso il sindaco di Siracusase c’è un margine dobbiamo sfruttarlo per il bene del nostro territorio. Ma la conferenza Stato-Regioni deve fare la sua parte anche per rafforzare la nostra posizione. Questo in un’ottica di battaglia comune condivisa per l’interesse del territorio della quale francamente se ne sentiva la necessità».

Da registrare infine l’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri Elio Di Lorenzo e Salvo Castagnino in segno di protesta per la modalità della conduzione della seduta da parte del presidente, «pur condividendohanno dettola bontà dell’iniziativa».

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