Le contestazioni al presidente del Consiglio

Un momento delle contestazioni al presidente del Consiglio
Un momento della contestazione a Napoli

Allora, lasciamo perdere il duo delle meraviglie dalla credibilità frantumata, Di Battista/Di Maio, so’ ragazzi, e concentriamoci sul sindaco di Napoli, bello cresciutello.

I fatti del capoluogo campano sono particolarmente indicati per descrivere il metodo alternativo al dialogo con l’avversario, con lo scopo ultimo di raccattare una qualche manciata di voti.

Ebbene, Luigi de Magistris, appena qualche mese fa espresse la sua personale opinione sul premier: “Vai a casa, ti devi cagare sotto, devi avere paura”.

L’altro ieri è rimasto incredulo, sorpreso, meravigliato nell’osservare “…tanta contestazione al premier”.

Poi si scopre che, tra i manifestanti napoletani, c’era anche un suo assessore arancione, partigiano e rivoluzionario.

Mica qui si vuol sostenere che 2 + 2 fa quattro e neppure fare del due l’uno… ma manco per sogno, si tenta di rafforzare un concetto, che mia nonna, in situazioni analoghe, mi predicava sempre: “co Focu e co Mari… c’è picca d’abbabbiari”.

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